La cucina valdostanaLa cucina valdostana è sicuramente da considerarsi una cucina di montagna, ma con un forte carattere ed alcune importanti tipicità.La cucina valdostana, con le sue particolarità, è più facilmente comprensibile guardando la conformazione geografica della regione. La Val d’Aosta è la più piccola regione italiana, quasi completamente montuosa e circondata dalle più alte vette d’Italia ( Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso ), è attraversata completamente dal fiume Dora Baltea. La conformazione “montuosa” della regione, unita alla difficoltà che in passato devono aver avuto le popolazioni autoctone a superare le alte cime che separano la Val d’Aosta dai territori circostanti, hanno fatto sì che la cucina valdostana si sia sviluppata rigorosamente intorno agli ingredienti che la valle offriva e pertanto mancano completamente o quasi piatti e sapori comuni in buona parte della cucina italiana. La cucina valdostana, per esempio, manca della pasta, sostituendola nelle famose “zuppe valdostane” con pane, riso, formaggio o addirittura castagne. Il pane stesso era per lo più di segale, mescolato talvolta con castagne o mele essiccate. Veniva lasciato seccare e conservato a lungo, poi con un apposito coltello, chiamato per l’appunto “copapan” veniva sminuzzato nelle zuppe o nel latte. L’argomento “pane” ci permette di introdurre una necessaria distinzione fra la cucina valdostana dei poveri e quella dei ricchi. I ricchi infatti si potevano permettere ingredienti importati dalle regioni e dai paesi vicini, francia, Svizzera e più tardi anche l’America, dando origine ad una diversa e più ricca cucina rispetto a quella “del popolo”, la famosa fonduta è un esempio molto famoso di cucina valdostana dei ricchi. Sempre a causa del clima della regione, la cucina valdostana è povera di piatti cucinati con olio d’oliva, preferendogli il più comune lardo oppure anche olio ricavato dalle noci. I rigidi inverni e l’isolamento favorirono lo svilupparsi delle arti di conservazione delle carni, quali la salatura e l’affumicatura, per questo adesso in Val d’Aosta si possono gustare carni prelibate come il prosciutto di Bosses o quello di Saint-Oyen, il prelibato lardo di Arnad o la Mocetta. La cucina valdostana è al contrario ricchissima di prodotti caseari, essendo il latte proveniente dagli “alpeggi” uno degli alimenti chiave della regione; famosissima per esempio la “Fontina”, il cui nome deriva da “Font”, un alpeggio della Val d’Aosta, ma degne di nota per esempio sono anche le “Tome”, le robiole o il “Reblec”. Grazie alla Dora Baltea, fiume ricco di carpe, lucci, alborelle, trote, barbi e tutti gli altri tipici pesci di fiume, la cucina valdostana oltre a contare gustosi piatti di carne, soprattutto selvaggina, possiede molte ricette di pesce: in padella, al forno, alla griglia o in zuppa.
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